sabato 4 giugno 2016

{Recensione} "Il ritorno" di Brad Boney

Questa lettura era in cantiere da un po' ma solo di recente ho avuto modo di prendere il mano la copia che la casa editrice Dreamspinner Press mi ha gentilmente inviato qualche - ahimè, le mie tempiste dipendono dal blocco del lettore il più delle volte - mese fa per recensirlo. Ad ogni modo eccomi, fresca di lettura a darvi il mio commento a Il ritorno di Brad Boney. Avvertimento: mi dilungherò parecchio ^-^

Titolo: Il ritorno
Titolo originale: The return
Autore: Brad Boney
Casa editrice: Dreamspinner Press
Genere: contemporaneo, m/m
Data di pubblicazione: 19 aprile 2016
Pagine: 395 pagine
Prezzo di copertina: 6,13€ 4,82€ (ebook)
Disponibile su Amazon
Musica. Topher Manning raramente pensa ad altro, ma il suo lavoro diurno come meccanico non si sposa esattamente con le sue ambizioni da rock star. Se non troverà un modo per sbloccare tutte le canzoni che ha nella testa, la sua band si avvierà presto verso l’oblio. Poi arriva il festival South by Southwest che, insieme a una macchina guasta, porta nella sua vita il critico newyorchese Stanton Porter. Stanton offre a Topher un biglietto per il concerto di Bruce Springsteen, dove un bacio esitante e le vibrazioni fantasma del cellulare del ragazzo danno il via a una storia d’amore che promette di andare al di là del possibile.



La mia è una recensione a caldo, dato e considerato che ne ho terminato la lettura alle tre di questa mattina. Sono talmente su di giri che quasi non riesco a trovare il punto da dove iniziare a parlarvene, strano vero? Partiamo quindi dal tema portante dell'intero romanzo: la musica.
Spesso nei romanzi si trovano riferimenti a canzoni che hanno ispirato la scrittura dell'autore o che, semplicemente, fanno da sfondo alla narrazione; ne Il ritorno, Brad Boney esalta la musica come protagonista viva e pulsante capace di connettere tra loro i vari personaggi del suo romanzo. Un'intera playlist (ascoltala qui e se ti va segui il mio canale ^-^) di successi vecchi e recenti che tengono compagnia al lettore, aprendo a questo un mondo di sentimenti ed emozioni inimmaginabili.

La narrazione viene presentata dai punti di vista dei due protagonisti, Topher e Stanton,  - seppur non venga utilizzata la prima persona - e presenta una duplice ambientazione temporale; infatti ci troviamo, prima, a ripercorrere gli anni della giovinezza del critico musicale, tra il 1980 e il 1985, attraverso stralci di scene significative e, poi, al tempo odierno con le vicende che coinvolgono anche il giovane meccanico/musicista. A passo felpato ci inoltriamo nelle vite di Stanton, Marvin, Hutch e i suoi coinquilini; viviamo attraverso le problematiche legate ai pregiudizi sugli omosessuali nell'America degli anni '80 le loro discussioni musicali, sorridendo e commuovendoci. Osserviamo come possa farsi strada la consapevolezza di ciò che si vuole veramente, quali possano essere i timori, e le insicurezza, di un uomo maturo che si lega ad un ragazzo più giovane.. I salti temporali, di cui vi accennavo prima, risultano perfettamente amalgamati tra loro e che non confondono assolutamente il lettore, cosa questa che dimostra la bravura dell'autore nel gestire le due storyline e tutti i personaggi che ne prendono parte. Personaggi che sanno conquistare con le loro sfaccettature e personalità, anche quelli secondari (vedi i ragazzi del gruppo e gli amici dei protagonisti) o solo di contorno (come il padre di Hutch). Il lettore riesce in qualche modo a sentirsi parte del gruppo, simpatizzando immediatamente coi ragazzi; personalmente, e non sto esagerando, ho apprezzato proprio tutti!

Il ritorno è una storia ricca di sfumature, riflessioni sulla vita e di cultura musicale, a cui non manca quella componente che personalmente amo nei romanzi: lo zampino del destino.
Qualcuno una volta, non molto tempo fa peraltro, mi ha detto che siamo tutti connessi e che le cose accadono sempre per un motivo.. sapete, questo libro mette in risalto proprio questa connessione, un qualcosa più grande di noi e che il più delle volte ci sembra incomprensibile, a tratti insensato. Il tema della reincarnazione ha da sempre un suo fascino (la gif tratta dal film 47 Ronin non è messa a caso ^-^) ma non vi dirò altro in merito perché, davvero, dovete leggere voi stessi questa fantastica storia che non manca di trattare temi delicati come l'AIDS e l'accettazione dell'omosessualità sia da parte dell'interessato che da quella della propria famiglia.

Bene, mi avvio alla conclusione di questa recensione prendendo in considerazione il lato "tecnico": lo stile usato dall'autore è piacevole, scorrevole e le scene di sesso equilibrate e per nulla volgari. La trama è ricca e corposa ma, almeno per quanto mi riguarda, non mi ha mai annoiata. E' stato il primo romanzo di Brad Boney che ho letto e mi ritengo più che soddisfatta perché, oltre ad avermi sorpreso, mi ha letteralmente catturata e ammaliata. Lo consiglio assolutamente!

Consigliato: si!
Tempo di lettura: 3/4 giorni
Canzone consigliata: "Thunder Road" di Bruce Springsteen + Playlist di tutte le canzoni citate

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