lunedì 13 maggio 2013

Recensione - Un uomo allo specchio

Cari Folletti,
dopo un periodo di letture prettamente young adult, eccomi riavvicinarmi al mio primo vero amore letterario: la poesia. Qui di seguito, potrete leggere, la recensione alla raccolta di poesie del poeta turco Cahit Sitki Taranci.

Titolo: Un uomo allo specchio
Autore: Cahit Sitki Taranci
Editore: Lunargento
Collana: Cahiers de voyage
Genere: poesia
Pagine: 237 pp.
Anno di Pubblicazione: 2012
Costo di Copertina: 12.00 euro

Autentico esponente del decadentismo borghese, concentrato sulle ricercatezze formali come i suoi grandi maestri Baudelaire e Verlaine, Tarancı è un autore fondamentale per conoscere le note della poesia turca prima che arrivasse la grande parola di Nazim Hikmet a scardinarle attraverso l'inserimento nei versi della tematica sociale, e a stimolare la presa di coscienza da parte dei giovani turchi della loro dignità nazionale in una ribellione autentica al neocolonialismo straniero. I versi dell'autore, nato nel 1910 nella Turchia sud-orientale e formato tra Istanbul e Parigi, risuonano invece nel vuoto seducente di una vita astratta, piena di sogni e di romanticherie decadenti, chiusa entro i limiti di una problematica puramente soggettiva. Si tratta di "Un uomo allo specchio", come recita il titolo della raccolta, di un uomo impegnato ad osservarsi e ad ascoltarsi, chiudendo gli occhi rispetto le contraddizioni della società feudale in cui la Turchia viveva ancora in quegli anni.



Una volta, qualcuno m'ha detto che, in un modo o nell'altro, i libri sanno esattamente quando devono esser letti. Credo sia vero perché è già la seconda volta che mi capita. Nemmeno un paio di settimane fa, cercavo una lettura per distrarmi durante il viaggio in treno fino alla facoltà. Senza neanche pensarci troppo su, ho messo in borsa il primo che m'è capitato sottomano... una raccolta di poesie.

In genere sono solita leggere poeti italiani e stranieri abbastanza conosciuti (Foscolo, Leopardi, Merini, Shakespeare, Yeats, Dickinson, Elliot,..) quindi, mi sono approcciata alla lettura di Un uomo allo specchio con una certa curiosità. Purtroppo devo ammettere di aver saltato a piè pari il testo in turco, lingua originale dell'autore, e di essermi esclusivamente dedicata alle traduzioni nella nostra lingua.

Amore, l'amicizia!... Tutte foglie destinate alla caduta!
E' un albero nudo il tuo riflesso nell'acqua che ristagna,
Comincia in vita ciò che si dice solitudine,
E nella tomba poi prosegue.
[tratto dalla poesia Troppo tardi, Varlik 1.1.1942]

Molto spesso ciò che spinge una persona a scrivere è il bisogno di sfogare un proprio stato d'animo, cercando, in qualche modo e per qualche momento, di allontanarlo da sé esorcizzandolo. Credo che questo sia ben percepibile durante la lettura della raccolta poetica. L'autore, nei suoi componimenti, riversa molto di sé: il dolore, la solitudine, la gioia, la morte e la delusione (tratti tipici del movimento decadentista). Ogni singola poesia ha il suo carico emotivo da trasmettere. E, in questo, ogni singolo verso ci riesce perfettamente, tanto da far avvicinare emotivamente il lettore ai sentimenti che scuotono il poeta.

In questo amore come il respiro familiare,
Penso al bambino mio che nascerà,
Sulla felicità recito versi,
La notte che nella mia camera sei ospite.
[tratto dalla poesia L'Ospite, Varlik 1.101943]

Il titolo dato alla raccolta è perfettamente coerente a quanto racchiuso in essa. Infatti, questi componimenti poetici non sono altro che il riflesso più intimo dell'anima di Cahit Sitki Taranci.

Concludo questa breve recensione consigliandone la lettura, non solo agli amanti del genere, anche a coloro che, in qualche modo, vogliono scoprire un autore davvero poco conosciuto, ma capace di emozionare.

Consigliato: si
Tempo di lettura: un pomeriggio

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