martedì 3 marzo 2015

Recensione - "Il richiamo del cuculo" di Robert Galbraith

Mentre fuori il sole splende timidamente, eccomi a scrivere finalmente la recensione al primo capitolo della serie dedicata alle indagini di Cormoran Strike, Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith (ossia, J.K. Rowling) edito per la casa editrice Salani.

Titolo: Il richiamo del cuculo
Titolo originale: The Cuckoo's Calling
Autore: Robert Galbraith
Editore: Salani
Genere: giallo, romanzo
Data di pubblicazione: novembre 2013
Pagine: 464 pp.
Costo di Copertina: 16.90 euro

Il primo caso per Cormoran Strike in questo romanzo di esordio di Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, autrice della serie di Harry Potter e de "Il seggio vacante". Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.


La bravura di J.K. Rowling con la penna è indiscussa così come la sua capacità nel creare un intero mondo in cui far cadere i lettori in quella tana del Bianconiglio che è la serie di Harry Potter. Eppure, quando uscì Il Seggio Vacante, mi ritrovai ad avere sentimenti contrastanti: da un lato ero curiosa di vedere l'autrice distaccarsi dalla saga che l'aveva portata al successo e dall'altro avevo paura di rimanerne in qualche modo delusa. Sono passati gli anni e alla fine la curiosità ha prevalso su ogni timore. Ho deciso di leggere Il richiamo del cuculo attirata in primis dalla mia passione per i gialli e, lo ammetto, anche perché mi sentivo un po' orfana si Sherlock. Ad ogni modo, posso dirvi di non essere rimasta per nulla delusa, anzi, ma vediamo un po' nello specifico.

La morte di una celebrità porta sempre a delle domande da parte della stampa, ma non solo, e il caso della giovane top model Lula Landry non fa eccezione. La triste dipartita della ragazza viene subito bollata come suicidio ma il fratello non l'accetta e, pieno zeppo di materiale recuperato da ricerche e "sopralluoghi", decide di rivolgersi al detective Cormoran Strike. Sarà proprio l'ex militare che, tra una storia sentimentale appena chiusa e l'arrivo di una brillante segretaria, riuscirà a far luce sulla vicenda che coinvolge parecchie persone, dalle più rinomate del jet set alle meno fortunate dei getti londinesi.

Una lettura che mi ha tenuta impegnata per un bel po', un po' per il poco tempo a disposizione e un po', almeno inizialmente, per la lentezza con cui si svolgono i fatti. Tuttavia, accantonato questo particolare, il personaggio protagonista di Cormoran Strike riesce a catturare il lettore fin dal suo ingresso in scena. Un uomo il cui passato non è stato semplice e felice, un animo complesso che però, nonostante la sua rudezza, riesce a essere abbastanza piacevole. Diversamente dal solito non mi ha dato l'idea di avere davanti il classico detective che sa tutto lui; l'unico appunto che forse mi sento di fare è che avrei preferito che certi ragionamenti fossero spiegati e approfonditi quel poco in più da permettere di ragionare sulle prove. Personalmente ho adorato il personaggio di Robin, la segretaria che gli è stata mandata dalle Soluzioni Temporanee. E' una ragazza solare, fresca fresca di proposta matrimoniale, che riesce a portare la luce nella vita solitaria del protagonista. Ovviamente non si limita a questo, si rivela una giovane promettente nel campo dell'investigazione, capace di trovare informazioni e d'inventiva personale.

Durante la lettura, sino all'epilogo, è chiaro che il tema portante del romanzo è la "diversità" nel senso più ampio del termine. Lula e Cormoran hanno diversi punti in comune, il passato coi genitori naturali movimentato, l'essere sempre visti con gli occhi di coloro che sanno meglio di te ciò che sei. Ecco, posso dire che un altro punto che mi ha colpita della narrazione è stato proprio la ricerca delle proprie origini, la ricerca di ciò che si è. Nel complesso è una buona storia, magari poteva essere sviluppata maggiormente visto e considerato che in alcuni punti è risultata un poco scontata. Tuttavia ne consiglio la lettura e incrocio le dita per il prossimo capitolo della serie.

Consigliato: si
Tempo di lettura: diversi giorni (chiedo venia, non lo ricordo)
Canzone consigliata: "London Suite: No. 3 'Knightsbridge'" di Eric Coates


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